Gesù entra con i discepoli “ Per rimanere con loro”. Secondo Luca è questo il senso della resurrezione: ovunque noi camminiamo, Gesù cammina con noi, e ovunque noi sostiamo, egli pranza con noi. E per Luca è proprio l’eucarestia il luogo nel quale noi incontriamo il Risorto. Lo descrive con grande effetto: “ Quando fu a tavola con loro, prese il pane, e disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma Lui sparì dalla loro vista”. Lc 24,30.
Gesù è invitato dai discepoli, ma qui agisce come se fosse il padrone di casa, prendendo il pane, benedicendo la mensa, spezzando il pane e distribuendolo. Da come Gesù fa tutto questo i discepoli riconoscono evidentemente il Risorto. E da allora in poi il quotidiano spezzare il pane è il luogo nel quale sanno che il Risorto è in mezzo a loro. Ogni volta che si spezza il pane in ogni eucarestia è Gesù stesso risorto a spezzare il pane ai discepoli e a mostrare loro il proprio amore. E i discepoli reagiscono sempre con gioia alla presenza di Gesù: Ogni giorno tutti insieme frequentavano il tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore.” Nessun altro evangelista al pari di Luca racconta così tanti pasti. Ad ogni occasione Gesù pranza con i discepoli, con i farisei, con i peccatori e pubblicani. Per Luca l’eucarestia è continuazione dei molti pasti che Gesù ha condiviso con le persone e nei quali ha reso visibile la bontà e la filantropia di Dio. Eucarestia significa che Cristo stesso è di nuovo tra noi. Egli ci parla e ci spiega la nostra vita. Noi possiamo sperimentare comunione con lui e provarne gioia. Ma noi non lo vediamo. Luca descrive l’invisibilità di Gesù con espressione tipicamente greca :“ sparì dalla loro vista”. Dio ci appare e nello stesso tempo si sottrae ai nostri occhi. Gli occhi dei discepoli si aprono. Nell’uomo che spezza il pane per loro essi riconoscono Gesù stesso. E nello stesso tempo non lo vedono più. Lo vedono con occhi interiori. Eucarestia significa che noi guardiamo con questi occhi interiori. Allora nel pasto che prendiamo, nel pane che spezziamo l’uno per l’altro vedremo in mezzo a noi il Risorto stesso. Se oggi hai la possibilità di partecipare ad un’eucarestia, immaginati che è presente Gesù stesso, il Risorto. Egli spezza il pane e dice parole di amore proprio a te. Apri il tuo cuore a queste parole, perché inizi ad ardere proprio come il cuore dei discepoli di Emmaus. E quando alla comunione, il sacerdote pone il pane benedetto e consacrato nelle tue mani, pensa che te lo dà il Risorto per guarire e unire quanto è spezzato e frantumato in te, per trasformare le ferite nella tua storia personale in una traccia di vitalità.
Ti auguro che si aprano gli occhi e che tu riconosca Gesù stesso che ti dona la vita in quel piccolo pane bianco.