Stella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattivaStella inattiva
 

I due uomini in vesti splendenti, che nel vangelo secondo Luca le donne incontrano al sepolcro, pongono una domanda provocante: “  Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui è risuscitato” Lc24,5s.

Luca descrive come la fede pasquale dei discepoli cresca lentamente e come la nostra fede nella resurrezione possa crescere. Probabilmente anche noi come le donne, iniziamo cercando il Risorto là dove l’abbiamo visto l’ultima volta, nel sepolcro. Mentre le donne vanno al sepolcro i due discepoli di Emmaus se ne allontanano. Spesso noi cerchiamo la vita tra i morti. Vogliamo trovarla nella lettera morta della legge. Crediamo che sia vita adempiere tutti i precetti, fare tutto giusto. Ma il vangelo ci ricorda quel giovane che voleva seguire Gesù gli dà un ordine:             “ Lascia che i morti seppelliscano i loro morti, tu va’ e annuncia il Regno di Dio. La vita diventa vera solo se in essa si trova Dio, se Dio vi regna, se vi esprimono la luce e l’amore di Dio. E’ morto anche il giovane che dissipa la sua eredità e conduce una vita dissoluta…solo quando il figlio cambia vita e ritorna dal padre in quella casa nella quale è veramente a casa propria, ritrova una vita nuova.

Nell’ambito della morte non troviamo la vita. I due messaggeri celesti indicano alle donne una strada sulla quale possono trovare il Vivente. Essi rimandano alle parole di Gesù: “Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea, dicendo che il Figlio dell’uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno”. Il ricordo delle parole di Gesù fa che le donne credano alla resurrezione. Nelle parole di Gesù trovano la vita.

Il Don

don Alberto Cinghia