Cristo luce del mondo: questo è il grido che ha squarciato la tenebra di questa notte.
”La luce del re eterno ha vinto le tenebre del mondo...”
Scrive il papa Francesco nell’enciclica Lumen Fidei:
È urgente recuperare il carattere di luce proprio della fede, perché quando la sua fiamma si spegne anche tutte le altre luci finiscono per perdere il loro vigore. La luce della fede possiede, un carattere singolare, essendo capace di illuminare tutta l’esistenza dell’uomo. Perché una luce così potente, non può procedere da noi stessi, deve venire da una fonte più originaria, deve venire in definitiva da Dio”.
La luce della fede è umile, sobria però determinante;
la luce della fede è simile a quella di un cero acceso, molto diversa da un riflettore o da un fascio di luce abbagliante. Il Cristo che muore e risorge, il Vivente, come lo chiama Luca, è un piccolo seme che però porta molto frutto...
E’ sorprendente come tutti i racconti delle apparizioni del Risorto/Vivente dopo Pasqua narrano l’esperienza di una luce elementare che accompagna l’esistenza: una presenza anonima per i discepoli ad Emmaus,
un corpo riconosciuto dalle sue piaghe in Tommaso,
un pasto condiviso da lui preparato sulla riva del lago per i discepoli.
Una luce dentro tante tenebre, difficoltà, paure.
Ma pur sempre una luce che illumina ogni uomo.
”L’essenziale è invisibile agli occhi, non si vede bene che con il cuore”:
questa celeberrima affermazione del Piccolo Principe potrebbe essere un ottimo sottotitolo all’esperienza della risurrezione: Passione e morte di Gesù si possono vedere completamente anche nel loro aspetto terribile...
della risurrezione invece niente porta il segno della tangibilità.
Celebriamo una presenza invisibile perché eccedente rispetto a ciò che possiamo trattenere totalmente con i nostri sensi, la risurrezione attraversa ugualmente la nostra vita di credenti,
va oltre ciò che possiamo esprimere e catturare con il linguaggio abituale.
L’enorme abbondanza di gesti e parole della veglia pasquale è il timido tentativo, umano, di creare uno spazio per qualcosa di inesauribile e che possiamo solo indicare mai contenere.
La risurrezione è pienezza...
Non è una forma di reincarnazione, o di rianimazione di cadavere...
E la possibilità dell’impossibile: Il Risorto è vivo, pienamente vivo, più vivo.
Della pienezza della risurrezione noi abbiamo solo delle tracce, degli effetti che ci testimoniano che qualcosa è successo, che appunto Gesù risorto.
Si nota qualcosa nella vita e nelle parole degli uomini e donne che ne hanno fatto e ne fanno l’esperienza...
Per parlare della Pasqua dobbiamo utilizzare tutto ciò che parte della nostra esperienza, ma che la spinge fino alla soglia del mistero: È come essere affacciati, questa notte, sulla soglia, sul bordo, di un pozzo di luce...che vertigini...
se volessimo usare degli aggettivi potremmo usare questi:
Insuperabile
Intoccabile
Inesauribile
Inafferrabile
Inedito
Inaudito
Invisibile...
...
Se qualcuno ti chiedesse dopo questa notte, in che cosa credi: Se sei cristiano dovresti poter rispondere: All’amore che vince, l’amore che è più forte della morte!
Allora: vieni, ascolta, guarda, gusta odora, tocca, siedi alla tavola, mangia e bevi...e riparti felice, stanco forse ma pieno di gioia...
La fede pasquale è mistero e dono
non ci sono dimostrazioni razionali! Affronta la notte e lasciati illuminare. La fede si comunica come un fuoco, da volto volto, da cuore a cuore.
La nostra gioia di questa notte è come un fuoco acceso.
La fede pasquale non è sapere umano... è la novità dello Spirito, della Grazia... Sulla base di confidenze e testimonianze di uomini e donne che l’hanno ricevuto da lui questo nuovo modo di vivere e di morire...
avere la fede direi piuttosto vivere la fede essere con lui risorti, guardare alla vita e alla morte con occhi di perdono, di pace.
E se non sai come fare, lui lo sa... cammina dietro a lui, segui con i tuoi piedi i suoi passi lasciati stupire dall’amore...
Aldilà di te stesso, Va verso di lui che è già in te... va’ verso la sua vita egli te la offre: rinnoverà la tua... vai verso te stesso, ne intenderai hai la chiamata del risorto/ vivente nel profondo del tuo desiderio.
Con lui, cambia vita, rinnova il tuo cuore.
Lascia che nasca in te l’umanità insperata, quella che viene a noi dal figlio di Dio.
Con lui, risuscita te stesso. Svegliati alla Pasqua.
Vieni e vedi ripercorrendo i segni del tuo battesimo nel battesimo di Adele e mariele e nella Cresima di Angelo...
notte luminosa!!!! E’ attraverso la poesia che la preghiera della Chiesa ci trasmette la vita di Gesù, risorto e vivente...